Nel precedente articolo del blog, No pain, no gain? La grande “fuffa” della motivazione, abbiamo sfatato il mito secondo cui il successo dipenderebbe esclusivamente dalla motivazione iniziale. Abbiamo visto come la vera chiave per ottenere risultati concreti e duraturi sia la capacità di costruire abitudini sostenibili.

Oggi affrontiamo un altro aspetto cruciale per il raggiungimento degli obiettivi: la priorità

Se la motivazione non basta e la disciplina è la vera leva del successo, allora diventa essenziale capire come gestire il proprio tempo e le proprie risorse in modo efficace.

 

Il mito del talento

Troppo spesso le persone giustificano i propri insuccessi con la mancanza di talento o predisposizione. La verità è che il talento da solo non basta: va coltivato con disciplina e costanza. L’eccellenza è il risultato di un processo di apprendimento lungo e intenzionale, non di un dono innato.

Geoff Colvin, nel suo libro “Talent is Overrated”, dimostra come il talento sia il prodotto di anni di esercizio deliberato e metodico. Lo stesso concetto è supportato da Malcolm Gladwell in “Fuoriclasse”, dove evidenzia la regola delle 10.000 ore di pratica necessarie per raggiungere l’eccellenza in qualsiasi settore. Mozart e Usain Bolt non sono diventati straordinari dall’oggi al domani: il loro successo è il risultato di anni di allenamento e impegno costante.

Il vero talento non è l’abilità innata, ma la capacità di sviluppare una disciplina che permetta di raggiungere i propri obiettivi attraverso il lavoro costante.

Non è la motivazione momentanea a fare la differenza, ma la capacità di stabilire e rispettare le priorità. Ogni giorno ci sono più cose da fare di quante sia possibile realizzare. La chiave è distinguere ciò che è essenziale da ciò che è superfluo.

Peter Drucker, uno dei massimi esperti di gestione aziendale, affermava: “Prima le cose importanti, le altre lasciale stare”. La procrastinazione non è solo pigrizia, ma il risultato di un conflitto interiore tra il bisogno di sicurezza e la necessità di affrontare sfide nuove.

Uno studio pubblicato su The Psychology, Journal of the Higher School of Economics ha analizzato 120 dirigenti e ha evidenziato come i top manager tendano a concentrarsi sulle prospettive di lungo termine e sulla visione aziendale, mentre i middle manager siano più inclini a procrastinare e a cercare gratificazioni immediate.

 

Il principio di Pareto e la produttività

Il principio di Pareto, o legge 80/20, afferma che il 20% delle azioni genera l’80% dei risultati. Applicato alla produttività, significa che:

  • Il 20% del tuo tempo produce l’80% dei tuoi risultati.
  • Il 20% dei clienti genera l’80% del fatturato.
  • Il 20% delle attività che svolgi determina l’80% del tuo successo.

Per aumentare la produttività, occorre concentrarsi sulle attività ad alto impatto e ridurre il tempo sprecato in compiti irrilevanti.

Come applicare il principio di Pareto alla tua vita

  1. Identifica le attività ad alto valore: Quali azioni producono il massimo impatto? Dedica più tempo a queste.
  2. Elimina o riduci le attività a basso rendimento: Quali compiti occupano tempo senza generare risultati significativi? Riducili o delegali.
  3. Automatizza i processi ripetitivi: Riduci il carico mentale creando routine e sistemi automatizzati.
  4. Definisci obiettivi chiari: Sapere dove vuoi arrivare ti aiuta a stabilire le priorità giuste.
  5. Smetti di inseguire la perfezione: Meglio un’azione imperfetta ma costante che un’attesa infinita del momento perfetto.

La motivazione è solo il punto di partenza, mentre la disciplina e la capacità di dare priorità alle azioni giuste sono i veri motori del tuo successo personale. 

Prenditi 10 minuti e analizza la tua giornata lavorativa.

Quali sono le attività che generano il massimo valore? 

Quali puoi ridurre o eliminare? 

Scrivilo nero su bianco e inizia oggi stesso a lavorare con priorità chiare.

Il tuo tempo è la risorsa più preziosa: usalo bene.

A presto,

Simone