Quante volte, con l’intenzione di raggiungere un obiettivo, hai iniziato con entusiasmo, ma dopo il grande slancio iniziale hai perso la costanza necessaria e hai finito per mollare tutto? Ritrovandoti puntualmente a sentirti in colpa e, magari, a sentire la solita frase: “Non eri abbastanza motivato.”
Se hai qualche fallimento alle spalle di questo tipo, sai perfettamente di cosa sto parlando. E, soprattutto, hai provato quella frustrante sensazione di sentirti una sorta di “fallito” perché non sei riuscito a essere costante nel perseguire obiettivi che ti eri già prefissato tante volte.
Partiamo da un punto fermo: la costanza non è una dote innata, si costruisce. Non è un talento, ma un metodo. La chiave sta nel rispetto della propria fisiologia. Vediamo insieme come applicarlo alla tua leadership personale e professionale.
Il mito della motivazione: una grande menzogna che ti tiene bloccato
La motivazione è una delle bugie più grandi che ci siano mai state raccontate. Ce l’hanno venduta come la chiave di tutto: “Se il tuo perché è abbastanza forte, il come non è mai un problema”. Ho perso il conto delle volte in cui ho sentito questa frase!
Certo, la motivazione intrinseca è fondamentale, ma è solo il punto di partenza, non il punto di arrivo. Se sei in balia di qualche guru motivazionale del momento, ti invito a riflettere su quanto sia ridicolo discutere di una cosa tanto semplice quanto banale. Come puoi non avere motivazione quando si tratta di migliorare la tua vita? È ovvio che ogni persona che desidera un cambiamento ha una spinta iniziale, un desiderio di trasformazione.
Ma confondere la motivazione con il vero processo di crescita è come scambiare la porta d’ingresso con il resto della casa. È solo l’entrata, non la struttura portante. Non farti prendere in giro dai salotti motivazionali che girano intorno al mantra del “no pain, no gain”.
La forza di volontà? Anche quella è solo un punto di partenza. A volte serve un momento di rottura, un “adesso basta, voglio cambiare”. Ma se pensi che sia quella la chiave per la disciplina, stai sbagliando strada.
La verità è che la motivazione non è l’ingrediente principale per sviluppare la disciplina. Il vero segreto non è l’entusiasmo iniziale, ma la capacità di creare abitudini sostenibili.
Il grande errore che fanno in tanti è credere che il successo dipenda dall’intensità della motivazione iniziale, quando invece dipende dalla capacità di costruire abitudini solide e sostenibili.
Il cervello è pigro: ecco perché la motivazione da sola non basta.
Il cervello umano è progettato per risparmiare energia. Funziona per automatismi. Se un’azione richiede troppo sforzo, cercherà di evitarla. Ecco perché la motivazione iniziale svanisce: non appena qualcosa diventa impegnativo, il cervello ti suggerisce di fermarti. Chi riesce a mantenere la costanza non è più motivato degli altri. È più bravo a creare abitudini che non richiedono uno sforzo costante.
Se vuoi ottenere risultati veri, devi costruire un sistema che ti porti al successo anche quando non hai voglia, energia o ispirazione.
Ecco come farlo:
- Semplifica l’inizio: Riduci la resistenza iniziale. Vuoi leggere? Lascia un libro sul comodino. Vuoi allenarti? Prepara i vestiti la sera prima.
- Parti con il minimo indispensabile: Non cercare di strafare. Se vuoi allenarti, inizia con 5 minuti al giorno. Il trucco è rendere il cambiamento così piccolo da essere inarrestabile.
- Interrompi nel momento migliore: Fermati prima di esaurire l’energia, così il cervello assocerà l’attività a qualcosa di positivo.
- Automatizza il processo: Crea delle routine che rendano il comportamento naturale, senza bisogno di forza di volontà.
- Cambia il tuo ambiente: Circondati di persone e strumenti che facilitino il cambiamento.
- Smetti di inseguire il perfezionismo: Meglio fare poco ma con costanza, piuttosto che dare il massimo per due settimane e poi mollare tutto.
La vera disciplina non è sofferenza
La gente pensa che essere disciplinati significhi sforzarsi, sacrificarsi, lottare ogni giorno contro la pigrizia. Sbagliato.
La vera disciplina è creare un sistema di abitudini che renda il successo una conseguenza naturale e inevitabile, non una battaglia quotidiana contro te stesso in perenne conflitto tra la sensazione di “motivazione” del momento e quella di “sconforto e fallimento” che segue la sua dipartita.
Se devi sempre fare affidamento sulla forza di volontà, vuol dire che il tuo sistema è sbagliato. Il successo non è una questione di motivazione, ma di metodo.
No pain, no gain? La trappola che ti fa fallire
Viviamo in una cultura che glorifica il sacrificio. “No pain, no gain.”
Ci hanno convinti che senza fatica non ci sia risultato.
Peccato che sia una mezza verità.
La Legge di Yerkes-Dodson lo dimostra chiaramente: c’è un livello ottimale di sforzo che migliora la performance, ma oltre un certo punto lo stress la distrugge.
Se spingi troppo, crolli.
Se non spingi affatto, ristagni.
Il segreto è trovare l’equilibrio tra impegno e sostenibilità.
Applicazione alla Leadership di Livello 3 di Maxwell
John Maxwell parla della leadership di Livello 3, quella in cui un leader ottiene risultati concreti ed è di esempio per gli altri. Ma questo non avviene perché il leader è più motivato, bensì perché ha creato sistemi che lo rendono costante.
Se vuoi essere un leader efficace:
- Dimostra con l’esempio: Se crei abitudini solide, il tuo team ti seguirà.
- Costruisci sistemi sostenibili: Non contare sulla motivazione, crea processi automatici.
- Riduci lo stress inutile: L’alta performance nasce dall’equilibrio, non dal sacrificio forzato.
- Adotta un approccio pragmatico: La disciplina non è un atto di eroismo, ma di gestione intelligente delle energie.
Se vuoi ottenere risultati concreti e duraturi, devi smettere di inseguire l’entusiasmo del momento e iniziare a costruire un metodo che renda il cambiamento inevitabile.
Perché alla fine, il successo non va a chi è più motivato. Va a chi è più costante.
A presto,
Simone