Negli ultimi anni, il concetto di mentalità statica e mentalità dinamica, introdotto dalla psicologa Carol Dweck, ha guadagnato molta popolarità. Il punto centrale della sua ricerca è la differenza tra chi crede che talento e capacità siano innati e immutabili e chi invece vede lo sviluppo personale come un processo continuo.
Ma c’è un problema più grande e spesso trascurato: la convinzione che i risultati siano il riflesso del valore di una persona.
Questa credenza porta le persone a sentirsi costantemente sotto esame. Si sviluppa un bisogno di dimostrare il proprio valore in ogni situazione, con conseguenze devastanti:
- Incontro qualcuno e voglio fare colpo. La mia attenzione non è sulla conversazione, ma su come apparire brillante.
- Partecipo a un meeting. Invece di concentrarmi su come portare valore agli altri, cerco di dimostrare quanto sono bravo.
- Scrivo un’email importante. Dedico più tempo a farla sembrare perfetta e intelligente piuttosto che a renderla chiara ed efficace.
- Partecipo a un dibattito. Il mio scopo principale non è ascoltare e comprendere, ma dimostrare di avere ragione.
Se vivo con questa mentalità, finisco per:
- Soffrire di ansia da performance. Ogni situazione diventa una prova di valore.
- Vedere tutto come una minaccia. Una critica non è un’opportunità di crescita, ma un attacco personale.
- Avere reazioni emotive esagerate. Mi sento insicuro, aggredito o svalutato e reagisco in modo impulsivo.
- Vivo in modalità: lotta o fuga. Se percepisco tutto come una minaccia, reagisco attaccando o scappando. Ad esempio, reagisco subito alle critiche o evito ogni tipo di confronto che potrebbe mettermi in discussione o minare il mio valore agli occhi degli altri.
Mentalità statica: il bisogno di sentirsi importanti
Chi ha una mentalità statica tende a vedere la realtà in modo dicotomico: o con me o contro di me, prendere o lasciare, bianco o nero. Nei casi più estremi, questa mentalità si manifesta in dinamiche altamente tossiche, come il pensiero estremista e possessivo: “mia o morte”.
Le persone con mentalità statica basano il proprio valore su conferme esterne. Questo porta a due atteggiamenti tipici, opposti e in contrasto tra loro, quasi come una lotta o fuga:
- Essere sempre sulla difensiva e aggressivi. Non si può dire nulla senza scatenare una reazione forte, le critiche vengono vissute come attacchi personali.
- Evitare i conflitti e fuggire dal confronto. Per paura di sentirsi inadeguati, non si affrontano i problemi, causando danni ancora più grandi nel lungo periodo.
Tratti distintivi della mentalità statica:
- Rigidità nelle idee (cercare sempre di avere ragione)
- Conformismo e paura del giudizio
- Difficoltà ad accettare le critiche
- Difensività e ipersensibilità alle opinioni altrui
- Bisogno di apparire competenti a tutti i costi
- Evitare rischi e sfide per paura del fallimento
- Invidia e insicurezza verso il successo altrui
- Criticare gli altri per sentirsi meglio
Se da una parte comprendo la necessità di essere molto autoritario per nascondere l’insicurezza, dall’altra mi chiedo: come è possibile che chi ha paura della propria ombra riesca a dirigere un team o addirittura un’azienda? Spesso, questi responsabili e leader con mentalità statica si trovano in posizioni di potere non per merito, ma per nome e non per merito, per il semplice fatto che vivono in aziende familiari di cui ereditano la gestione. Il risultato? Ambienti di lavoro rigidi, poco innovativi e spesso tossici, dove il controllo prevale sulla crescita e il confronto viene evitato per timore di sentirsi messi in discussione.
Mentalità dinamica: il valore dell’apprendimento
Chi ha una mentalità dinamica non vede il mondo come un’arena in cui dimostrare continuamente il proprio valore, ma come uno spazio di apprendimento, adattamento e crescita personale.
Tratti distintivi di una mentalità dinamica:
- Capacità di mettere in discussione le proprie idee
- Pragmatismo e focus sull’utilità, non sulla ragione assoluta
- Consapevolezza di non avere tutte le risposte
- Accettazione delle critiche come strumento di miglioramento
- Apertura al feedback e ai diversi punti di vista
- Supporto e apprezzamento per il successo altrui
- Accettazione del rischio e delle sfide
- Umanità e autenticità (condivisione della propria vulnerabilità)
Oltre Carol Dweck: un metodo innovativo per testare la mentalità
Dopo 25 anni di esperienza sul campo, lavorando sia con multinazionali che con PMI, osservando da vicino dinamiche di leadership e gestione, ho sviluppato un metodo specifico per identificare con precisione la mentalità delle persone attraverso domande mirate e test specifici. Questo approccio mi ha permesso di analizzare dirigenti e team leader, rivelando che la maggior parte dei problemi di leadership e degli ambienti tossici derivano proprio dalla mentalità statica.
Un leader con mentalità statica crea un clima di paura e rigidità, mentre un leader con mentalità dinamica favorisce collaborazione e innovazione.
Tu che mentalità hai?
Ti sei mai chiesto se il tuo modo di vedere le cose è statico o dinamico?
Vedi il mondo in bianco e nero, o sei in grado di creare nuove possibilità?
Come ci insegna Carol Dweck, il paradosso è evidente: chi ha una mentalità statica dirà sempre di essere dinamico, mentre chi è davvero dinamico tenderà a credere di essere statico e si metterà costantemente in discussione per migliorarsi.
E tu, sei davvero consapevole della tua mentalità?
A presto,
Simone
Bibliografia e approfondimenti
- Dweck, C. S. (2006). Mindset: The New Psychology of Success. New York, NY: Random House.
Dweck, C. S. (2017). Mindset: Changing the Way You Think to Fulfill Your Potential. Constable & Robinson.
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