Essere un team leader significa camminare costantemente sul filo sottile tra la risoluzione dei problemi e la loro creazione. Non è solo una questione di competenze tecniche o di capacità organizzative, ma soprattutto di atteggiamento. Sei il leader che si assume la responsabilità delle situazioni difficili, o quello che scarica gli errori sugli altri, facendoli sentire inadeguati?

La scelta del tuo approccio determina il livello di rispetto e fiducia che il tuo team nutre nei tuoi confronti. Non si tratta di sacrificarsi a ogni costo o di risolvere tutto da soli, ma di capire che le difficoltà fanno parte del gioco.

 

Gli imprevisti: una costante da gestire

Problemi tecnologici, ritardi, dettagli mancanti, errori dei collaboratori: il lavoro quotidiano è costellato di ostacoli, specialmente quando il team è impegnato ad apprendere nuove competenze. La crescita comporta inevitabilmente errori e talvolta anche perdite economiche. Questo può pesare emotivamente, soprattutto in realtà piccole, dove il leader è spesso anche il diretto responsabile o il titolare che paga di tasca propria. 

Quando tutto sembra urgente, come se ogni problema fosse una questione di vita o di morte, è facile cedere alla pressione e cercare colpevoli. Ma la vera leadership si manifesta proprio in questi momenti: quando riesci a trasformare gli errori in opportunità di miglioramento, anziché in occasioni per puntare il dito.

 

L’arte di mantenere il focus sulle soluzioni

Un leader credibile e rispettato non si sofferma eccessivamente sui problemi, ma mantiene lo sguardo fisso sulle soluzioni e sui risultati. Questo atteggiamento non solo motiva il team, ma lo coinvolge attivamente nella ricerca di alternative e migliorie.

Quando le cose vanno storte, assumersi la responsabilità non significa fare tutto da soli, ma guidare il team verso la soluzione. È un gesto che comunica fiducia nelle capacità altrui e invita i collaboratori a crescere insieme a te. Al contrario, accusare o mortificare chi sbaglia non fa altro che aumentare il margine di errore successivo, minando la fiducia e la motivazione.

 

Non è vero che chi sbaglia impara

Un concetto spesso travisato è che “sbagliando si impara”. In realtà, non basta commettere errori per crescere: per imparare, bisogna essere messi nelle condizioni di farlo. E creare queste condizioni è una delle responsabilità principali del leader.

Questo implica mantenere un clima orientato al miglioramento, dove gli errori sono considerati parte integrante del processo di apprendimento, non un marchio d’inadeguatezza. È solo così che un leader può trasformare gli ostacoli in opportunità, evitando lo “scaricabarile” e rafforzando la cultura della collaborazione.

 

La differenza tra guadagnare e perdere il rispetto

Un leader rispettato è quello che, di fronte alle difficoltà, si fa carico della situazione e agisce come guida per il team. Questo non significa essere infallibili, ma dimostrare che ogni sfida può essere superata insieme, mantenendo un approccio positivo e orientato alla crescita.

La leadership non è mai stata una questione di perfezione, ma di impegno nel creare un ambiente in cui il team possa imparare, migliorare e affrontare nuove sfide con fiducia.

Ed è proprio in questo contesto che si misura la differenza tra un leader che guadagna il rispetto e uno che lo perde.

Se vuoi diventare un leader che fa la differenza, inizia da qui: orientati alle soluzioni, coinvolgi il tuo team e crea le condizioni per un apprendimento reale e duraturo. I risultati non tarderanno ad arrivare. Questa è la differenza tra un leader che si guadagna il rispetto e uno che lo perde.

Simone