Saper stare accanto a una persona quando ha un problema è una qualità nobile, profondamente umana. Oggi – per fortuna – molti manager, responsabili, colleghi sviluppano una sensibilità crescente nel supportare chi attraversa un momento difficile. Si ascolta di più. Si mostrano empatia, cura, rispetto.
Ma la vera differenza nella leadership si vede in un altro momento, molto meno considerato: quando qualcuno sta bene, migliora, raggiunge un obiettivo.
Perché lì – proprio lì – molte persone scivolano in una forma sottile di fastidio, confronto, o distacco. Non lo dicono. Non lo ammettono. Ma dentro si muove una tensione:
“E io? E il mio ruolo adesso? Dove mi colloco se l’altro emerge?”
Il vero test della tua leadership è la tua reazione al successo degli altri
Può sembrarti un paradosso. Ma in tante organizzazioni, è più facile mostrare empatia nel dolore che festeggiare davvero la crescita di un collaboratore.
Eppure è proprio lì che si manifesta la mentalità da leader. Non quando ti senti necessario. Ma quando riesci a gioire senza protagonismo per ciò che un altro ha conquistato, anche grazie a te – ma senza bisogno di metterti al centro.
Essere contenti per qualcuno, non di qualcuno
È un passaggio sottile ma profondo. Essere contento di un collaboratore è comunque una valutazione, magari positiva, ma ancora gerarchica. Essere contento per lui o per lei è un atto di relazione. Di equità. Di umanità profonda.
È dire:
“Se oggi tu hai fatto qualcosa di grande, ne sono fiero. Per te. Non per me.”
È riconoscere il tuo contributo – sì – ma lasciare la scena. E sapere che quel successo è anche una tua vittoria, perché il tuo ruolo è sempre stato quello di renderlo possibile.
Il segno di una leadership matura: generare grandezza senza rivendicarla
Non si tratta solo di umiltà. Si tratta di scopo.
Se il tuo scopo è far crescere altri, allora il loro successo è la prova che stai riuscendo nel tuo compito.
Non è sempre facile. A volte ci sarà chi brilla più di te. Chi ottiene più visibilità, chi viene ringraziato, promosso, celebrato.
E tu? Se sei un vero leader, sorridi. Perché quella persona che oggi vola, ha messo le ali anche grazie a te. E la tua forza sta nel fatto che non hai bisogno di dirlo ad alta voce. Lo sai. E basta.
La leadership vera si riconosce nella gioia che provi quando non sei tu al centro
In un mondo che esalta l’individualismo, la leadership autentica si misura nella capacità di provare soddisfazione vera per il successo altrui, soprattutto quando tu non sei sul palco, ma dietro le quinte.
La verità è che lo scopo della leadership non è creare nuovi follower, ma creare nuovi leader. E iniziare ad essere felice per il loro successo è il primo, vero passo.
L’empatia nei problemi ti rende umano. L’empatia nel successo altrui fa di te un leader.
A presto,
Simone