Hai mai pensato che per farti rispettare bastasse dare di più? Fare straordinari, essere sempre disponibile, accontentare tutti?
Eppure, più ti sforzi di adattarti, più perdi qualcosa. No, non il ruolo o il titolo. Non il posto in azienda.
Perdi te stesso.
Viviamo in una cultura in cui il rispetto sembra dover essere “guadagnato” con la fatica, con il sacrificio, con la capacità di essere sempre gestibili e accomodanti. Ma c’è un problema: nessuna quantità di sforzo ti farà rispettare da chi ti guarda solo per quanto ti adatti, non per quanto vali.
Il mito del “piacere a tutti”
Molti leader cadono in questa trappola: credono che per essere riconosciuti debbano costantemente smussare la propria autenticità. Essere sempre diplomatici. Sempre comprensivi. Sempre disponibili.
Ma la leadership non si misura su quanto ti “adatti” per piacere agli altri. Si misura su quanto resti fermo nei tuoi valori, anche quando non è comodo farlo.
Chi vive cercando approvazione, smette di trasmettere autorevolezza.
Chi è coerente, invece, diventa un punto di riferimento.
Il rispetto non si costruisce chiedendolo. Si trasmette.
Con coerenza. Con presenza. E con coraggio.
Perdi valore quando ti perdi di vista
Ogni volta che ti comprometti troppo per evitare conflitti, stai mandando un messaggio chiaro:
“Il mio valore dipende da quanto riesco ad adattarmi.”
E questo messaggio viene recepito, nel tempo, da colleghi, collaboratori, clienti.
Risultato? Ti rispettano meno.
Non perché tu valga meno, ma perché hai smesso di mostrarti per chi sei veramente.
E qui sta la perdita più profonda: non è il team a smettere di credere in te.
Sei tu che inizi a dubitare di te stesso. All’inizio sembra più facile, persino comodo, adattarsi. Ma è solo questione di tempo. Prima o poi quella scelta ti presenta il conto. E quando accade, anche la tua leadership inizia a perdere solidità.
La leadership non si conquista. Si riconosce.
La leadership autentica non ha bisogno di forzature. Non ha bisogno di compiacere tutti.
È una direzione chiara che si trasmette prima con l’esempio, poi con le parole.
Le persone giuste — collaboratori, clienti, partner — ti daranno valore per la tua coerenza, non per la tua “adattabilità”.
Non ti seguiranno perché sei accomodante.
Ti seguiranno perché sei credibile.
Vuoi essere rispettato? Comincia così:
Impara a dire no, con chiarezza e rispetto.
I confini creano fiducia.
Fai scelte coerenti con i tuoi valori, anche quando sono scomode.
La coerenza è il tuo biglietto da visita.
Smetti di giustificarti per ogni scelta difficile.
Essere leader significa anche prendere decisioni impopolari.
Non inseguire chi non è disposto a riconoscerti.
Chi non ti rispetta per ciò che sei, non lo farà certo per ciò che fingi di essere.
La leadership non è accondiscendenza.
Non serve piacere a tutti.
Serve essere veri.
Perché il rispetto non si chiede.
Si trasmette.
A presto,
Simone
