La grande bugia
Da bambino non pensavo alla felicità. Non ne avevo bisogno. Volevo solo giocare e fare quello che mi andava di fare nel momento in cui volevo farlo.
Non mi sono mai chiesto se avessi bisogno di avere autostima, meritarmi qualcosa prima di averla o aver bisogno di credere in me stesso per poterla fare. Se volevo qualcosa, andavo semplicemente a prendermela. Poi, ad un certo punto alla lista dei miei “voglio”, “vorrei”, “mi piacerebbe” e “sarebbe una figata” sono arrivati i “devo” di un mondo che non capivo, quello degli adulti. E’ lì che per la prima volta ho sentito parlare di responsabilità, doveri, problemi e preoccupazioni. Parole prive di una qualsiasi esperienza che mi aiutasse a capire che quella, a distanza di qualche anno, sarebbe diventata la mia vita. Una vita scandita dalla routine del dover avere per essere.
E’ crescendo, infatti, che impariamo ad associare la felicità, ed in generale le nostre emozioni, a qualcosa di specifico fuori da noi. Pensiamo che solo dopo aver finito tutta la pappa saremo dei bravi bambini o che un bel voto a scuola dimostrerà il nostro reale valore. Ed è quando inizi a credere che puoi sentirti bene soltanto dopo aver raggiunto determinati risultati che la tua condizione naturale cambia. Inizi a barattare la tua felicità.
Cerchi costantemente qualcosa per stare bene. Ma quando cerchi qualcosa, è perché ti manca. La felicità, invece, fa già parte della tua natura. Non hai bisogno di cercarla, perché non sei nato infelice.
Fanno parte di te emozioni contrapposte allo stare bene, perché vivi di contrasto. Sai quali sono i momenti veramente belli, quando hai vissuto quelli più brutti e, riconosci il valore di qualcosa, spesso, dopo averlo perso. Ma la felicità rimane la condizione di partenza. Quando stai male fai di tutto per tornare a stare bene. E’ la tua natura. Ecco perché, dopo un periodo di malessere o tristezza, definisci quello stare bene come un ritorno alla normalità. Ma è crescendo che le cose cambiano.
Finisci per credere nella bugia del definire chi sei in funzione delle cose che hai.
Può essere il lavoro, la carriera, il denaro, la famiglia, lo sport, l’approvazione delle altre persone, qualsiasi cosa. Il punto è che lo consideri normale. E’ qui che cadi nella trappola del dover avere per poter essere.
Non sto dicendo che avere di più sia un male o che raggiungere determinati obiettivi sia sbagliato. Sto dicendo che, se aspetti di essere felice unicamente ottenendo certi risultati, passerai la vita da persona infelice. Ogni volta che raggiungerai un obiettivo, subito dopo ne vorrai un altro e non sarai nuovamente felice finché non lo avrai raggiunto. Ecco il prezzo della felicità basata sul verbo AVERE. Una lunga lista di “devo” e obiettivi da raggiungere che ti porterà ad un unico risultato. Finirai per essere più stressato e preoccupato che mai per soddisfare gli standard di una vita che ad un certo punto non sentirai più tua.
Cos’è la felicità oggi?
La felicità è tutto ciò che credi deve accadere nella tua vita affinché tu possa essere felice. Quello che credi è il risultato di ciò che hai imparato. E’ quello che hai imparato, più o meno consapevolmente, è che devi AVERE per poter ESSERE.
Ogni giorno vai al lavoro per guadagnare il denaro che ti permetterà di pagare lo stile di vita che hai scelto di vivere o che quel denaro può permetterti di pagare. Questa è la ragione per la quale viviamo in una società dove tutto si muove intorno ai soldi.
Spesso, compri cose che nemmeno ti servono per sentirti meglio.
Non compri vestiti o macchine costose e mangi nei ristoranti alla moda per sfamarti, ripararti dal freddo e dalla pioggia. Lo fai anche per creare una certa immagine di te e far colpo sulle persone. Vuoi avere un bel lavoro, avere una bella macchina, avere una bella casa, avere un partner attraente. Vuoi avere per sentirti importante, di successo, distinguerti all’interno della società. Perché credi che fama e ricchezza siano tra le cose più ricercate al mondo?
E’ quello a cui hai imparato a dare un valore e credi di dover avere per essere felice.
Eppure, hai innumerevoli esempi di persone che avevano apparentemente tutto, ma hanno distrutto le loro vite. I soldi non fanno la felicità, ma non sarà certo la povertà che ti aiuterà ad essere felice. Nulla può farlo all’infuori della tua consapevolezza.
E’ piuttosto ovvio che ognuno di noi attribuisca alla felicità un significato diverso. Lo è anche il fatto che nella nostra società ci vengono proposti quotidianamente modelli di successo e felicità con peculiarità ben definite. Non vuoi certo essere il ragioner Fantozzi. Devi avere per essere. E’ così che siamo stati educati. Fa parte del nostro modo di pensare, soprattutto nel mondo occidentale. Lo stesso mondo che in modo ipocrita e bigotto viene a dirti che “l’abito non fa il monaco”.
Vogliamo avere di più per essere di più, questa è la verità. Anch’io sono stato cresciuto in questo modo. E’ diventato il nostro modo di pensare ed è comunemente accettato. Ed è questo modo di pensare e considerare la vita che rappresenta il motore che ti spinge a fare le cose che fai, ogni giorno. Pesi la tua felicità al chilo. Ciò che hai, determina se sei felice o meno.
Quando ti hanno chiesto cosa avresti voluto diventare, o essere da grande, cosa hai risposto? Paperon dei paperoni? Un astronauta? Un pompiere? Un medico oppure un meccanico? Hai mai risposto: “Da grande vorrei essere felice”?
Stare bene è nella nostra natura, ma abbiamo imparato ad aver bisogno di mille ragioni per essere felici e poche per non esserlo. Ed è esattamente ciò che sta accadendo nelle nostre vite di oggi. Perdiamo qualcosa che già ci appartiene aggiungendo peso ad una vita che ne ha già troppo. Tutto questo rappresenta un paradosso, perché dovrebbe essere il tuo naturale stato di felicità ad aiutarti ad ottenere i risultati che desideri. La felicità è un pensiero, e come tutti i pensieri è fonte di energia e alimentazione per i tuoi stati d’animo quotidiani. E’ il motore stesso delle tue azioni. Questa energia è ciò che permette alla tua vita di prendere la forma che tu desideri darle. Sei tu a definirla e a renderla reale.
La felicità ti porterà ciò che desideri più di quanto ciò che desideri ti porterà la felicità.
Quando la lista dei tuoi “devo“ supera di gran lunga quella dei tuoi “voglio“ non puoi essere veramente felice. Sono proprio tutti quei devo che hanno creato le regole della vita che stai vivendo. Quando sei schiavo delle tue stesse regole o peggio ancora, quelle degli altri, perdi la vera libertà. Perdi la libertà di essere felice indipendentemente da ciò che hai e dai risultati che ottieni. Perdi il più grande dono della tua vita: il presente.
Abbiamo la testa così piena di pensieri su tutto quello che dobbiamo fare ogni giorno per ottenere risultati ed essere all’altezza, che ci siamo totalmente snaturati. Poi ci stupiamo che parole come stress, depressione, ansia e panico siano ormai considerate la normalità e diventate l’ennesimo business dell’avere per essere di qualcun altro. Ecco che il cellulare diventa più importante delle persone che ami quando sei in loro compagnia. Ci sei, ma non ci sei mai veramente. Siamo ossessionati dalla produttività, dalla competitività, dal raggiungere obiettivi ed avere di più. Aggiungiamo continuamente pressione alle nostre vite.
Abbiamo riempito tutto e non abbiamo più spazio per niente.
Siamo come in quei vecchi film di fantascienza, dove le persone sembrano lobotomizzate dalle macchine. Camminiamo a testa bassa senza nemmeno guardare la vita stessa davanti a noi. Guidiamo la macchina e scriviamo messaggini sul telefonino rischiando la nostra stessa vita e quella delle altre persone. Non godiamo più del momento che stiamo vivendo, perché abbiamo sempre qualcos’altro a cui pensare. Siamo sempre proiettati al domani, quando oggi è il domani a cui abbiamo rinunciato ieri.
La felicità è una cosa semplice. Siamo noi a complicare le cose.
A quanti momenti davvero speciali sei mancato pur essendo presente? Quanti momenti di felicità perdi ogni giorno? A quanti ancora sei disposto a rinunciare?
Parlo del giocare e crescere con i tuoi figli, dell’ascoltare emozionato il tuo partner quando ti dice certe cose, di un pranzo la domenica con mamma e papà, di una chiacchierata con un vero amico, di un bel film al cinema, di una canzone cantata a squarcia gola in macchina, di una buona bottiglia di vino in compagnia e di tutto ciò che rende la tua vita degna di essere chiamata tale e che troppo spesso dai per scontata.
La tua felicità è data dalla consapevolezza di essere felice nel momento in cui lo sei e dipende dalla qualità dei tuoi pensieri, gli stessi che ti rendono infelice.
Vuoi essere veramente felice? Sbarazzati di ciò che non ti serve, di quel peso che porti ormai da troppo tempo. Togli e smetti di aggiungere. Butta via la roba vecchia altrimenti non ci sarà più spazio per quella nuova. C’è già troppo. E’ questo l’ostacolo più grande. Liberati dalla schiavitù del dover avere per essere. Torna ad essere felice per avere risultati, invece di aspettare di averli raggiunti per poterlo essere.
Nel mondo della legge dell’attrazione, del “devi sapere cosa vuoi”, ti sto dicendo di partire al contrario. Definisci cosa non vuoi più!
Di cosa devi liberarti per essere veramente felice? Cosa devi togliere o di cosa devi sbarazzarti?
Di cosa non hai più bisogno?
Quali sono le cose che non sei più disposto ad accettare nella tua vita?
Per quali non sei più disposto a scendere a compromessi?
Cosa devi smettere di fare per tornare ad essere veramente te stesso?
Rispondi a queste domande e scoprirai qualcosa di sorprendente.
Una volta definito cosa non vuoi più e di cosa devi sbarazzarti, ti sentirai subito meglio. Spesso, non sai cosa vuoi perché hai troppe cose nella testa. Il lavoro, il tempo che manca, i rapporti infelici, bollette da pagare e i soldi che non bastano mai, ti tolgono la lucidità necessaria. In queste situazioni, chiederti cosa vuoi o cosa ti rende felice, non è la prima cosa da fare perché non sei nello stato d’animo adatto.
Nei prossimi articoli condividerò con te alcune idee e strumenti per aiutarti a togliere ciò che non ti serve, per raggiungere uno stato di consapevolezza più profonda. E’ come un’intuizione, una lampadina che si accende e mette in moto automaticamente nuove azioni e comportamenti. Non saranno le tue azioni a cambiare il tuo modo di pensare, ma il contrario. Sarai generativo laddove eri sintomatico.
Immagina di essere un cielo terso e limpido dove splende il sole. L’infelicità deriva spesso dalle nuvole fatte di emozioni, pensieri e comportamenti che confondi con il cielo, cioè te stesso. Sei nato per essere felice e migliorare. I problemi che affronti ogni giorno sono il risultato delle scelte che percepisci e non di quelle veramente a tua disposizione. Sono pensieri temporanei e abitudini che puoi cambiare diventando maggiormente consapevole della tua vera natura. Scegli di spazzare via le nuvole e vedrai di nuovo il sole splendere. Sembra difficile, ma l’apparenza inganna.
Posso garantirti una cosa. Come una nuvola non potrà mai scalfire il sole, i tuoi pensieri non potranno mai scalfire ciò che sei veramente, né tanto meno la felicità che meriti di vivere.
Scegli di essere felice.
Simone