L’intervista a Simone Volpi realizzata dal blog thechilicool.com

“Avere scarsa autostima è come percorrere la strada della vita con il freno a mano tirato.” M. Maltz. 

Puoi avere tutti gli strumenti necessari per realizzare i tuoi obiettivi, ma se non credi in te stesso fallirai. Non so quante volte ho letto questa frase e sapete cosa ho pensato ogni volta? E’ innegabile il legame che esiste tra successo e fiducia in sé stessi. Se non ci credi, ma soprattutto se non credi in te stesso, qualsiasi sforzo sarà vano. La fiducia in sé stessi, la cosiddetta autostima, è il terreno su cui costruisci il castello dei tuoi successi: se questo terreno è fragile, inconsistente e fangoso, il tuo “castello” verrà giù alla prima sfida della vita. Ma c’è una buona notizia: per quanto possiamo essere convinti del contrario, la fiducia in sé stessi non è innata; è una delle tante qualità mentali che possiamo sviluppare, rafforzare ed aumentare ed in questo arriva in nostro aiuto la Pnl.

Abbiamo chiesto a Simone Volpi, coach e trainer in PNL, quali siano gli strumenti che ci permettono di migliorare l’autostima e avere una migliore  qualità della vita.

1. Ci sono delle tecniche specifiche per costruire e consolidare la propria autostima?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima capire che cosa si intenda effettivamente per autostima. Negli ultimi anni si è parlato molto di questo concetto come sinonimo di fiducia e sicurezza in se stessi. L’autostima non è qualcosa di tangibile e misurabile come può esserlo l’altezza o il colore degli occhi. L’autostima non si può vedere, ascoltare o toccare. Possiamo certamente percepirla in noi stessi e negli altri in modo del tutto soggettivo a seconda dei propri standard personali.  Una volta chiesi ad una ragazza cosa dovesse accadere nella sua vita affinché sentisse di avere autostima. Rispose che non lo sapeva. Capisci il senso? Cerco qualcosa che non so cosa sia! La stima di sé è legata alle convinzioni su stessi, ciò che crediamo di essere e cosa siamo abituati a pensare di noi nella vita quotidiana. Ci sono persone che mancano di autostima perché non hanno fiducia in se stesse, altre perché tendono a dare troppa importanza all’opinione altrui, chi ancora non si sente sicuro nel prendere decisioni o non sa dire “no” agli altri. L’autostima è strettamente legata alla poca consapevolezza del nostro valore come persone e all’abitudine di focalizzarsi su ciò che “non va” in noi stessi.   Ci sono tecniche ed esercizi che aiutano a costruire e consolidare la nostra autostima partendo proprio dal che cosa crediamo ci manchi per averla.     Si lavora su comportamenti specifici che la persona vive nella propria quotidianità ponendo grande attenzione ai filtri principali che generano quel tipo di atteggiamenti definibili come insicurezza, poca fiducia o scarsa convinzione nei propri mezzi e la tendenza cronica a sminuire la propria persona.

2. Cosa sono la PNL e il Coaching?

La PNL è una metodica di apprendimento accelerato perché ci consente di imparare dalle strategie delle persone che ottengono risultati eccellenti in specifici contesti della vita. Se volessi imparare a comunicare in modo straordinario, invece di imparare per prove ed errori potrei fare la cosa più logica, affiancare il miglior comunicatore che conosco per capire come fa ad essere così bravo.  La PNL è l’acronimo di Programmazione Neuro Linguistica ed è definita come lo studio della struttura dell’esperienza soggettiva, cioè si occupa di capire come una persona crea e organizza la propria realtà interna.  Programmazione – abitudini e comportamenti acquisiti  Neuro – la nostra neurologia, il sistema mente  Linguistica – il linguaggio primario dei sensi e secondario delle parole Non studiamo le persone a caso ma, come dicevo prima, quelle in grado di ottenere risultati di successo, non inteso come lo stereotipo di fama e denaro, ma come la capacità di produrre sistematicamente risultati eccellenti in contesti specifici.  La PNL studia come una persona come Nick Vujicic, senza gambe e senza braccia dalla nascita, sia in grado di fare della sua vita qualcosa di così straordinario anziché sprofondare nella più totale depressione. In poche parole, la PNL studia ciò che funziona nel modo di pensare delle persone.  Il coaching è un attività attraverso la quale un professionista, il Coach, aiuta i propri clienti a raggiungere determinati obiettivi nella vita privata e nel lavoro. E’ un allenatore mentale che aiuta a ridurre le più comuni interferenze che ci impediscono di esprimere pienamente le nostre potenzialità.  Amo pensare al coaching come l’arte di ricordare alle persone che sono molto più di quello che credono di essere.

3. Come sono nate e con quale fine?

La PNL è nata agli inizi degli anni 70 a Santa Cruz in California. Quasi per caso tre baldi giovani, John Grinder, Richard Bandler e Frank Pucelik iniziarono a studiare come alcuni grandi terapeuti dell’epoca come Virginia Satir, Milton H. Erickson e Fritz Perls fossero in grado di produrre cambiamenti costanti e duraturi nei loro pazienti.  Dopo pochi anni Grinder, Bandler e Pucelik furono in grado di riprodurre in modo sistematico gli schemi linguistici dei tre maghi della terapia ottenendo lo stesso tipo di risultati. Quella che veniva considerata magia poteva essere imparata e replicata. Nacque qualcosa che oggi conosciamo con il nome di Programmazione Neuro Linguistica. Dal contesto terapeutico di inizi anni 70 oggi la PNL viene applicata nei più svariati contesti, business, sport, apprendimento dei bambini, salute. Le applicazioni della PNL sono pressoché infinite. L’unico scopo della PNL è creare nuove scelte nella vita delle persone. La libertà individuale è il fine ultimo di questa disciplina, libertà intesa come la capacità di guidare attivamente la nostra mente nella direzione che noi vogliamo darle per vivere la vita che desideriamo.  Il coaching così come noi lo conosciamo nasce fondamentalmente negli Stati Uniti tra gli anni 70 e 80 in ambito sportivo per poi essere applicato in diversi settori. E’ un insieme di attività specifiche che non hanno alcuna finalità terapeutica, con il quale il coaching viene spesso confuso. L’attività del Coach ha come finalità il raggiungimento di determinati obiettivi del cliente, una persona, un gruppo, un team, una squadra.  La parola Coach evoca quella dell’allenatore che aiuta il proprio cliente a superare ostacoli, gestire meglio le proprie risorse interne, scarsa motivazione, gestione del tempo, programmare e pianificare obiettivi. Il coaching si focalizza sullo sviluppo della persona, nella sua individualità e nel pieno rispetto della sua unicità.  Personalmente aiuto i miei clienti a scoprire che non devono aggiungere nulla nella loro vita, ma togliere o ridurre qualcosa che in quel momento li blocca. Li aiuto ad esprimere veramente se stessi e il più delle volte, scopro insieme a loro, che quelli che inizialmente venivano considerati punti deboli o difetti sono ciò che invece li rende unici.

4. Come molte persone di successo si sono avvalse di questi strumenti per raggiungere straordinari risultati?

Innanzitutto voglio precisare che la PNL e il coaching non sono la stessa cosa. La PNL è uno strumento di lavoro che un Coach nella sua attività può utilizzare o meno.  Molti miei colleghi non usano la PNL nel loro lavoro ma altre metodiche di sviluppo personale.  La popolarità della PNL e del coaching moderno si devono senza ombra di dubbio ad una persona: Anthony Robbins, più conosciuto come Tony Robbins.  E’ stato colui che ha sdoganato la PNL in primis e l’attività del Coach dagli Stati Uniti al resto del mondo grazie alla sua crescente popolarità e successo in diverse trasmissioni TV. E’ stato consulente di tre presidenti degli Stati Uniti e diversi campioni dello sport come Andrè Agassi e Serena Williams oltre che a numerosi personaggi dello spettacolo e attori di Hollywood. Se oggi faccio questo mestiere e in questo momento mi stai intervistando lo devo anche a Tony Robbins.  La crescente popolarità della PNL e del coaching, supportata da risultati davvero indiscutibili, hanno portato sempre più persone a voler conoscere queste straordinarie attività per migliorare la qualità della propria vita personale e professionale.  Anche nel nostro paese il fenomeno è cresciuto tantissimo e sempre più persone, sportivi e aziende di successo, soprattutto quelle che vogliono ottenerlo, hanno iniziato ad occuparsene.

5. Come possono aiutarci a migliorare la nostra vita personale e professionale?

Sia la PNL che il coaching sono attività che possono davvero fare la differenza nella qualità della vita delle persone. I risultati che otteniamo nella vita di tutti i giorni non sono quasi mai in linea con le nostre potenzialità. Abbiamo diversi elementi di “blocco” ed interferenza. Per poter ottenere risultati migliori dobbiamo necessariamente fare cose che non abbiamo mai fatto e per fare questo, dobbiamo prima arricchire il nostro modi di pensare che ne è alla base. Sono fermamente convinto che nulla più del modo in cui pensiamo determini la qualità della nostra vita.  La felicità come il successo non sono frutto della casualità ne tantomeno della fortuna.  Entrambe sono frutto di una mentalità ben definita, che lascia tracce e che soprattutto può essere imparata. Servono metodo e strategie ben precise, la PNL e il Coaching lo sono.

6. E’ così importante avvalersi del proprio dialogo interno per ottenere una immagine positiva di sé e valorizzare i propri punti di forza?

Il dialogo interno è il modo in cui parliamo a noi stessi ed è importante non solo per ottenere un immagine positiva di se e valorizzare i propri punti di forza ma soprattutto per sentirsi bene. Se una voce nella mia testa continua a dirmi che sono sbagliato, brutto, incapace, ne otterrò di riflesso uno stato d’animo e un comportamento in linea con quelle parole.  Siamo i più giù grandi giudici di noi stessi, nel bene e nel male. Conosco persone che si criticano tutto il giorno parlandosi in modi che non userebbero con il loro peggior nemico.

7. Cosa consigli per evitare di cadere nelle ‘trappole’ della bassa autostima, delle convinzioni limitanti e dei pensieri negativi?

Non amo dare consigli ma credo che la trappola più grande nella quale purtroppo le persone continuano a cadere, è dare troppa importanza a cosa pensano gli altri. Cerchiamo spesso all’esterno le risposte che possiamo solamente trovare dentro di noi.  Come ho detto prima, si tratta di abitudini, il nostro modo di pensare è un processo attivo non passivo a meno che non lo si faccia diventare tale con l’abitudine. E’ strutturato perché possa lavorare autonomamente senza un controllo conscio. Questo significa che se fin da bambini ci abituiamo a fare qualcosa, essa diventerà parte di noi e delle nostre abitudini. Se mi abituo a focalizzarmi sulle cose che non mi piacciono di me, su cosa potrebbe andare storto, su cosa si sbagliato nella mia vita, è molto probabile che questo modo di pensare diventi il mio modo di fare e purtroppo di essere!  Per fortuna con gli strumenti giusti tutti possiamo fare cambiamenti per essere felici come meritiamo.

Grazie mille a Simone Volpi Coach e Trainer in PNL per questa intervista