Con La legge del Coperchio, John Maxwell spiega questo legame: Più sei in grado di guidare gli altri e più successo avrai in quello che fai.

Il coperchio rappresenta la qualità delle tue abilità in un determinato contesto. Se il tuo potenziale è basso, lo sarà anche quello del tuo successo.
La tua leadership, da 1 a 10, è a livello 5?
Il tuo successo sarà 5.

Cosa devi fare per alzare il livello del coperchio?
La Legge del processo è molto chiara in questo senso: la leadership è un processo.
È studio, pratica, impegno e disciplina nel fare ogni giorno quello che ti porterà al successo. Ci vuole tempo, non ci sono scappatoie.

Le aziende hanno bisogno di leader in grado di guidare con il proprio esempio. Non puoi guidare dicendo cosa va fatto: devi far vedere tu per primo, cosa e come fare.

Leggere libri, frequentare corsi motivazionali, può essere utile, ma è acquisendo nuove competenze e abilità personali a livello sociale ed motivo, che aumenterai in modo concreto il livello della tua leadership. Devi dedicare tempo e risorse alla tua crescita personale e sviluppare competenze e abilità.

Sei leader di posizione o leader di consenso?

Una persona può fare ciò che gli chiedi per due ragioni: perché deve o perché vuole.

Questo dipende dalla tua capacità di influenzare, e dal consenso che sei in grado di ottenere. Quando la tua influenza è esclusivamente legata alla posizione che occupi, farai poca strada, e con te l’azienda della quale fai parte. Non è esercitando i tuoi diritti in qualità di capo, che svilupperai le relazioni utili al tuo successo come persona e come leader.

La tua posizione, non fa di te un leader.

Sono le persone che fanno l’azienda. Se non sei in grado di guidarle, otterrai scarso successo.

Vuoi guidare le persone?

Ottieni il loro consenso. Impara a sviluppare relazioni di qualità.

La “leadership del devo” porta le persone a darti soltanto una minima parte delle loro capacità produttive.
Quando le persone ti seguono perché vogliono farlo, fa tutta la differenza.

Quali sono i motivi inconsci per i quali accetti di seguire qualcuno?
Cosa ti chiedi a livello istintivo, quando valuti se fidarti o meno di una persona?

Ti interessa di me?
Seguiresti qualcuno che non è interessato a te?

Posso fidarmi di te?
Penserai anche ai miei interessi o mi manipolerai soltanto per i raggiungere i tuoi?
Sarò soltanto un numero da usare?

Andrà meglio per me?
Mi puoi aiutare? Se ti seguo, le cose per me miglioreranno?

Per poter guidare qualcuno, devi prima di tutto guadagnarti il diritto di farlo.
Devi conquistare la sua fiducia e avere il suo consenso a farsi guidare.

Nelle relazioni, il primo bisogno umano che vogliamo vedere soddisfatto è la sicurezza.
Ti faresti guidare da qualcuno di cui non ti fidi?

• Ascolta in modo attivo
– Dimostra con il tuo comportamento un sincero interesse per l’altro.
– Chiediti di cos’hanno bisogno le persone che vuoi guidare.
– Fai domande di qualità: le risposte sono il risultato delle domande che siamo in grado di porci e di porre agli altri.
– Se aiuti le persone ad ottenere quello che vogliono, loro ti aiuteranno a ottenere quello che vuoi (principio di reciprocità).

• Osserva
– È con l’osservare i comportamenti che identificherai quali sono i più efficaci, e capirai su cosa la persona deve ancora migliorare.

Mettiti a disposizione delle persone
– Cosa posso fare per metterti nelle migliori condizioni di lavorare meglio?

È attraverso il tuo comportamento e le parole che usi che dimostri capacità di ascolto attivo, osservazione e disponibilità nell’aiutare.

Il presupposto della comunicazione efficace è comunicare per condividere qualcosa con qualcuno. L’intenzione che ti muove è importante.

1. Un leader non comunica per avere ragione. Un leader comunica per creare scelte.

Quando parti dal presupposto che esiste una ragione e un torto, sarai concentrato sul dimostrare a tutti i costi che la tua è l’opinione giusta.
Non ascolti, non osservi, non ti metti a disposizione delle persone. Sei mancante dei tre elementi chiave di sviluppo della tua leadership.
Per non parlare del fatto che essere in costante stato di attacco o di difesa, non è una situazione che puoi sostenere a lungo.

2. Il leader non comunica per dire quello che pensa. Un leader comunica pensando a quello che dice.

Le tue parole hanno un impatto su chi ti ascolta. Dire quello che si pensa non è sparare a zero.

3. Il leader non comunica dando le “cose” per scontate. Il leader comunica assumendosi la responsabilità delle “cose”.

Sei responsabile di quello che dici e devi mettere l’altro nelle condizioni migliori di capirti.
Pretendere che una persona ti rispetti, senza aver comunicato prima in modo chiaro cosa intendi con rispetto, non ha senso.
Come può una persona seguire regole che non conosce?

Ancora oggi sento troppi leader dire: “Io parlo come mangio”.
Certo, tutti possiamo comunicare come mangiamo.
La domanda utile che dovremmo porci è: ”Chi abbiamo di fronte, mangia come me?”.

Per creare relazioni di qualità, devi sviluppare una comunicazione di qualità.

É il modo in cui guidi che cambia il significato della leadership.

Simone

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